Francesco Langianese – miodottore.it
Autore: Francesco Langianese Massofisioterapista – Terapista manuale osteopatico
Rottura della cuffia dei rotatori
La cuffia dei rotatori è il termine usato in anatomia per indicare il complesso muscolo-tendineo della spalla che forma un importante mezzo di fissità e di stabilizzazione dell’articolazione scapolo-omerale. Il nome deriva dal fatto che i grandi tendini proteggono l’intera articolazione formando una vera e propria cuffia che avvolge la testa dell’omero.
La testa dell’omero si articola con la cavità glenoidea della scapola, tuttavia quest’ultima non ha una dimensione sufficientemente grande per contenere adeguatamente la testa dell’omero. Il risultato è un’articolazione molto mobile ma poco stabile.
I quattro muscoli che compongono la cuffia dei rotatori sono:
- muscolo sovraspinato, il cui tendine passa al di sotto del legamento coraco-acromiale e si inserisce sulla parte superiore della grande tuberosita omerale.
- muscolo sottospinato, posteriore, il cui tendine si inserisce sul tubercolo maggiore dell’omero.
- muscolo piccolo rotondo, posteriore, il cui tendine si inserisce leggermente al di sotto dell’inserzione del muscolo sottospinato.
- muscolo sottoscapolare, anteriore, il cui tendine si inserisce sulla piccola tuberosità dell’omero.
Nel complesso la cuffia dei rotatori è composta da:
- due muscoli extrarotatori (sottospinato e piccolo rotondo)
- un muscolo intrarotatore (sottoscapolare)
- un muscolo adduttore (sovrascapolare).
Cosa fare:
Casi di lesioni della cuffia dei rotatori:
- possono essere parziali o complete
- di natura degenerativa (tendinopatia cronica della cuffia e di un conflitto esterno sottoacromiale)
- di natura traumatica (conseguenza di cadute sul moncone di spalla nel corso di incidenti e sono spesso associate a lussazioni anteriori o a fratture dell’omero)
La terapia è generalmente di tipo conservativo per lesioni parziali, quindi effettuando cicli di fisioterapia, massoterapia , tecarterapia e rinforzo muscolare.
Mentre nelle lesioni complete solitamente si ha una indicazione chirurgica. Dopo un primo periodo di tutore si passa ad un lavoro di riabilitazione passivo e attivo assistito. Terapia manuale e rinforzo della muscolatura. Massoterapia.